i Tabernacoli di Firenze
Borgo la Croce n. 13
IL TABERNACOLO
Tabernacolo dei condannati
Il tabernacolo dei condannati, realizzato nel 1714, rappresenta Cristo, che discende dalla croce per le preghiere della Madonna, che intercede per i condannati. Il soggetto è appropriato e commovente dato che si tratta dell'ultima tappa del cammino che conduceva i condannati al supplizio.
Tabernacolo
Nel 1995 l’antiquario fiorentino Alberto Bruschi è intervenuto per salvare il tabernacolo, provvedendo al restauro della cornice e del dipinto, che ha ritrovato , con il consolidamento, la pulitura e l’integrazione della superficie pittorica, la grazia e la suggestione settecentesca di un’immagine di grande venerazione e pietà popolare.
LA STRADA
VIA BORGO LA CROCE
Il nome "borgo" è indice che la strada era una direttrice che usciva da una porta cittadina dell'antica cerchia muraria medievale. Niente nella vecchia nomenclatura riporta al fatto che, al di là della cinta muraria, ci fosse il luogo del patibolo, eretto per giustiziare in pubblico i condannati a morte. Si tramandava che in quel punto il primo a subire il supplizio fosse stato il martire Miniato e che in ricordo dell’ atroce evento fosse stata eretta una Croce, la Croce al Gorgo, che ne mantenne col nome la memoria nei secoli.
AUTORE
Giuseppe Moriani
(1681 - 1731) Il pittore Giuseppe Moriani, allievo di Antonio Giusti e Camillo Sacrestani, fu attivo a Firenze nei primi tre decenni del Settecento, realizzando affreschi in Palazzo Capponi e a Santa Verdiana di Castelfiorentino.
L'artista
(1681 - 1731) Nel tabernacolo dei condannati, l’artista mise in atto un efficace artificio : dipingendo su di una superficie curva, anziché piana, accentuò l’effetto di profondità prospettica della scena, dando così volume e scioltezza alla figura della Vergine inginocchiata ma soprattutto al Cristo che, staccatosi dalla Croce, protende le braccia verso il basso, con gesto naturale, per un amoroso abbraccio ai supplici.
Curiosità
Il lavoro fu forse commissionato dalle monache Teresiane, dette anche Carmelitane Scalze, il cui convento si trovava sul lato opposto della strada: il loro stemma, la S e la T intrecciate, è ancora visibile al di sopra di due case contigue al tabernacolo.
ALTRE INFORMAZIONI
Informazioni
AMICI DEI MUSEI FIORENTINI ODV - COMITATO PER IL DECORO
E IL RESTAURO DEI TABERNACOLI Scheda di Giuliana Righi -
Restauro a cura di Alberto Bruschi
- Restauratore: Guido Botticelli
1995
FOTOGRAFIE
Tabernacolo
Borgo la Croce 13
Tabernacolo
Borgo la Croce 13
Targa
Borgo la Croce 13