VIA FAENZA N.14
i TABERNACOLI DI FIRENZE
IL TABERNACOLO
Madonna col Bambino
La Vergine Maria è rappresentata nell'atto di tenere in braccio il Bambino che, dotato di una certa fisicità, con una mano si aggrappa allo scollo della veste della Madre e con l'altra al collo di lei; un piedino è appoggiato saldamente sul braccio di Maria ed i volti della Madre e del Figlio sono teneramente vicini, in un atteggiamento di dolce intimità.
Tabernacolo
La nicchia, delimitata da una cornice in malta, al suo interno ospita il bassorilievo in stucco dipinto riferibile al XVI secolo. Il delicato tabernacolo mariano e l'originale stemma in pietra riescono a trasmetterci un vivo senso di rinnovamento sia fisico che spirituale ed impreziosiscono questa zona del centro storico fiorentino.
LA STRADA
Via Faenza
Un tempo questo primo tratto di strada, tra piazza Madonna degli Aldobrandini e via Nazionale, si chiamava borgo di Campo Corbolini e dava il nome alla Porta, posta nell'attuale piazza Madonna degli Aldobrandini, che faceva parte della cerchia di mura del 1172. A fine Duecento, con la costruzione della nuova cerchia muraria, la Porta di Campo Corbolini venne demolita e il borgo mutò nome: dapprima si chiamò via della Stipa poi, dal 1870, via Faenza, comprendendo anche il tratto che conduce alla Fortezza. Qui, presso l'odierna piazza del Crocifisso, venne edificata la Porta a Faenza dal nome delle monache vallombrosane seguaci della Beata Umiltà di Faenza che avevano nei pressi il loro monastero.
AUTORE
Copia da Benedetto da Maiano
(sec. XVI) L'autore dell'opera si ispira a Benedetto da Maiano, eccellente architetto e scultore fiorentino della seconda metà del XV secolo, autore di un'identica Madonna col Bambino conservata ora alla National Gallery of Art di Washington e riferibile al 1475 circa. L'originale bassorilievo in marmo, passò dalla collezione Bardini a quella dei principi del Liechtenstein, e dopo essere stata avvicinata ai modi di Antonio Rossellino, fu poi definitivamente attribuita all'artista nativo di Maiano.
Lo scultore
(sec. XVI) Di questa tipologia di Madonna col Bambino dovevano esistere e circolare varie copie, prodotte dalla bottega dello stesso Benedetto da Maiano a partire dagli anni '80 del XV secolo: non è da escludere che pure la copia di via Faenza possa essere uscita da tale bottega.
Curiosità
In prossimità del numero civico 14, troviamo uno stemma molto interessante, che rappresenta un "unicum” di assoluto rilievo: rappresenta un'aquila che guarda il sole ed un pastorale sul cui fusto è avvolto un serpente. Sia l'aquila, raffigurata con le ali abbassate e non dispiegate, che ha il potere di guardare il sole senza restarne abbagliata, sia il serpente che si erge da un contenitore farmaceutico, rappresentano simboli di rigenerazione fisica e psichica.
Per il loro chiaro riferimento alla funzione curatrice, lo studioso Diego Crociani ne ravvisa un chiaro riferimento all'ospedale di S. Giuliano, che all'epoca era situato in via San Niccolò. Claudio Paolini propone invece come riferimento il monastero intitolato ugualmente a San Giuliano e che si trovava in fondo a via Faenza.
GALLERIA FOTOGRAFICA
Tabernacolo
Via Faenza 14
Madonna col Bambino
Via Faenza 14
Madonna col Bambino
Via Faenza 14