Via del Campuccio
angolo Piazza Tasso

i tabernacoli di Firenze

IL TABERNACOLO

Madonna in trono col Bambino

La pittura nel tabernacolo (tempera a secco su muro) raffigura la Madonna in trono col Bambino benedicente, inquadrata in un'arcata oltre la quale si apre uno squarcio di cielo terso. L'architettura alle spalle delle figure sacre sembra richiamare una delle porte o torri cittadine, lasciando spazio a un paesaggio appena accennato. La composizione di ispirazione rinascimentale, con la sua piramide di architetture e figure, mette in risalto la figura della Vergine, sottolineata dalla consueta posizione ribassata dei santi ai piedi del podio gradinato. I due personaggi sono san Giovanni Battista, in piedi a sinistra con la croce astile e il vestito di pelli, e san Bernardino da Siena, inginocchiato sulla destra con il Signum Christi, suo ricorrente attributo iconografico.

Tabernacolo

Il tabernacolo che si incontra imboccando via del Campuccio quasi si affaccia su piazza Torquato Tasso: uno spazio aperto nel cuore di un quartiere storico, definito “un 'vuoto urbano, uno squarcio traumatico e devastante [...] nel continuum edilizio plurisecolare” (G. Trotta, 1990).

LA STRADA

Via del Campuccio

La strada si estende da via Romana a piazza Torquato Tasso. Originariamente era suddivisa in tratti più brevi: il primo, fino a via de' Serragli, ha avuto la denominazione di via San Giovanni, il secondo via San Benedetto e quindi via della Pergola. La denominazione sotto la quale successivamente è stata unificata probabilmente conserva il ricordo degli orti e delle terre di proprietà dei Camaldolesi del vicino monastero di San Salvatore (si veda a piazza Torquato Tasso). La strada mantiene carattere residenziale popolare, con molti edifici segnati da stemmi e pietrini che rimandano a proprietà di istituti religiosi.

AUTORE

Piero Bernardini

(1891-1974) Il pittore è noto soprattutto per la sua attività di illustratore (o di “figurinaio", come lui stesso si definiva). L'incisione, l'acquerello, il disegno, la grafica in generale erano infatti il suo campo più che la pittura;Bernardini ottenne riconoscimenti per la sua produzione pittorica di cui la Galleria d'Arte Moderna di Pitti conserva cinque esemplari – due autoritratti (uno dei quali acquisito proprio nel 1953), un paesaggio, un ritratto e una natura morta - acquistati presso esposizioni locali o donati dall'artista; la galleria inoltre ha ricevuto la donazione da parte degli eredi del folto epistolario familiare risalente al primo conflitto mondiale, quando Bernardini dall'ospedale militare di Cividale spediva a Firenze lettere illustrate da vignette eseguite con mezzi di fortuna.

L'artista

(1891-1974) Fu nel mondo dell'editoria che l'artista dette prova maggiore della sua freschezza inventiva e della sua abilità grafica, collaborando a numerosi periodici (da “Il giornalino della domenica' di Vamba a 'Emporium'), illustrando capisaldi della letteratura come Pinocchio e Don Chisciotte per i tipi di editori italiani e stranieri e scrivendo lui stesso libri per ragazzi. Espose inoltre in importanti rassegne di grafica, come la Mostra internazionale del Bianco e Nero del 1914. Nel 1946 venne eletto membro dell'Accademia del Disegno.

Curiosità

Se la scelta del Battista, patrono della città, è facilmente comprensibile, più particolare risulta quella del santo francescano, che rievoca il cognome dell'artista e che un ventennio prima era stato il soggetto di un vivace saggio di letteratura agiografica dell'amico Bargellini.

GALLERIA FOTOGRAFICA

Tabernacolo

Via del Campuccio angolo Piazza Tasso

Targa

Via del Campuccio

Tabernacolo

Via del Campuccio angolo Piazza Tasso

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