Cesare Beccaria
Busto donato al CONSIGLIO D'EUROPA (strasburgo)
PERSONAGGIO
CESARE BECCARIA
Filosofo, giurista, economista e scrittore italiano del XVIII secolo, Cesare Beccaria è stato una figura chiave dell'illuminismo. La sua influenza è stata determinante nella definizione dei principi della criminologia moderna e di un diritto penale basato sulla razionalità, sulla garanzia dei diritti e sull'eguaglianza. Formatosi all'Accademia dei Pugni a Milano, Beccaria collaborò con la rivista Il Caffè, un punto di riferimento per la diffusione dell'illuminismo in Italia, fondata dai fratelli Pietro e Alessandro Verri. Attraverso questa collaborazione, Beccaria si impegnò a promuovere l'importanza della cultura e della sua diffusione come strumento fondamentale per il progresso sociale e intellettuale.
DEI DELITTI E DELLE PENE
L'opera principale di Beccaria, "Dei delitti e delle pene" (On Crimes and Punishments), pubblicata nel 1764, esamina criticamente le pratiche legali del suo tempo, evidenziando i difetti nel sistema di giustizia che ne ostacolavano il corretto funzionamento. Il lavoro ottenne un grande successo e fu tradotto in francese, inglese, spagnolo, tedesco e russo. Tuttavia, affrontò anche critiche e fu inserito nell'Indice dei libri proibiti nel 1766 per aver introdotto la distinzione tra Reato e Peccato come operanti in due sistemi separati. Secondo Beccaria, un crimine è una violazione del patto che l'individuo ha con gli altri membri della società, mentre il peccato opera esclusivamente su un piano metafisico e sarà soggetto a giudizio divino.
“Se dimostrerò essere la pena di morte né utile, né necessaria, avrò vinto la causa dell'umanità.”
La rivoluzione proposta da Beccaria consiste in una riforma completa del sistema giudiziario, focalizzandosi soprattutto sulla relazione tra i crimini e le relative punizioni. Tra le sue proposte, c'è la richiesta di abolizione della tortura, considerata una pratica inquisitoria diffusa e lesiva dei diritti dell'accusato. Beccaria critica anche l'uso della pena di morte come strumento dello Stato, sostenendo che essa stessa costituisca un crimine contro l'individuo e non permetta il recupero del colpevole.
CURIOSITÀ
Codice Leopoldino
Il primo stato al mondo ad abolire la pena di morte è stato il Granducato di Toscana il 30 novembre 1786. Il primo sovrano illuminato a dare seguito all’opera di Beccaria fu il Granduca Pietro Leopoldo che emanò la "Riforma della Legislazione Criminale Toscana" o "Codice Leopoldino" che fra le altre cose aboliva il reato di tortura e di lesa maestà.
Il nonno di Alessandro Manzoni
Cesare Beccaria era il nonno materno di Alessandro Manzoni, il celebre scrittore italiano noto per il romanzo "I Promessi Sposi", un'opera fondamentale della letteratura romantica italiana. Attraverso le vicende dei protagonisti, Manzoni affronta il tema dell'ingiustizia e dell'uso della violenza come strumento di dominio.
La stampa dell'Encyclopédie
Beccaria scrisse l'opera all'età di soli 26 anni, tra marzo 1763 e gennaio dell'anno successivo. Il libro fu poi stampato nel luglio del 1764 a Livorno dalla casa editrice di Marco Coltellini, poeta e imprenditore che nel 1762 acquistò la celebre stamperia livornese "All'Insegna della Verità", dando nuovo impulso sotto la guida abile del tipografo di origine francese Giuseppe Aubert. In soli 18 mesi furono pubblicate altre sei edizioni. La casa editrice livornese divenne un punto di riferimento per l'intero gruppo illuminista milanese, gestendo infine la ristampa completa dei 39 volumi dell'Encyclopédie (di Diderot e D'Alembert).
BUSTI
Fondazione Romualdo Del Bianco
Istituita negli anni '90 a Firenze grazie alla visione di un imprenditore illuminato, il suo obiettivo principale è quello di facilitare incontri e scambi culturali tra giovani provenienti da culture e paesi diversi. Il motto della Fondazione, "Per la pace nel mondo, tra i giovani di Paesi diversi, con la Cultura, incontrarsi, conoscersi, comprendersi per sviluppare l'amicizia tra i popoli", riflette il suo impegno per promuovere la comprensione interculturale e l'amicizia tra le nazioni.
La Fondazione promuove attivamente il rispetto per la diversità delle espressioni culturali e lavora per sviluppare rapporti di amicizia tra i popoli attraverso una serie di iniziative internazionali. Questi incontri avvengono preferibilmente in luoghi culturali o siti del patrimonio culturale, evidenziando l'importanza della cultura nel processo di costruzione di ponti tra le comunità. La Fondazione Romualdo Del Bianco opera senza fini di lucro, impegnandosi nella promozione e realizzazione di progetti, ricerche, pubblicazioni, premi e borse di studio che promuovono il dialogo tra culture. Il suo impegno per il "Patrimonio per il Dialogo tra Culture" si riflette nelle sue attività e nei suoi programmi, mirando a creare un mondo più inclusivo e solidale attraverso la cultura e l'educazione.
Donazione al Consiglio di Europa
La Fondazione ha commissionato la realizzazione di un busto in marmo di Carrara raffigurante il rinomato giurista Cesare Beccaria, donandolo al Ministero degli Affari Esteri italiano durante il Semestre di Presidenza Italiana del Comitato dei Ministri del CdE (novembre 2021-maggio 2022), il quale a sua volta lo ha donato al Consiglio d’Europa. Questa scelta non è casuale, ma riflette un legame tra le idee di Beccaria e gli obiettivi chiave del Consiglio d’Europa, come la prevenzione della tortura e l'abolizione della pena di morte. Si tratta di un omaggio deliberato a una figura di spicco italiana, le cui idee hanno influenzato la politica del suo tempo e anticipato i valori fondamentali delle moderne convenzioni internazionali.
I Busti
Attraverso la generosa donazione di busti in pregiato marmo bianco di Carrara, la Fondazione Romualdo Del Bianco non solo ha approfondito i legami di amicizia e collaborazione con numerose istituzioni italiane e internazionali, ma ha anche celebrato il valore intrinseco dell'esclusiva arte italiana immortalando figure selezionate del nostro Patrimonio Mondiale.
Leonardo Da Vinci si erge fiero in mostre a Tbilisi (Georgia), Baku (Azerbaijan), Firenze (Italia), Yerevan (Armenia), Almaty (Kazakhstan), Bishkek (Kirghizistan) e Wisconsin (Stati Uniti); la somiglianza di Galileo Galilei decora gallerie a Firenze (Italia), Kyoto (Giappone), Cracovia (Polonia), Rabat (Marocco) e Benevento (Italia); il volto di Michelangelo impreziosisce spazi a Firenze (Italia), Varsavia, Cracovia (Polonia), Manama (Bahrein) e Chisinau (Moldavia); l'essenza di Dante affascina il pubblico a Firenze (Italia); mentre il lascito di Cesare Beccaria trova una casa meritevole nel cuore di Strasburgo (Francia).
Leonardo Da Vinci si erge fiero in mostre a Tbilisi (Georgia), Baku (Azerbaijan), Firenze (Italia), Yerevan (Armenia), Almaty (Kazakhstan), Bishkek (Kirghizistan) e Wisconsin (Stati Uniti); la somiglianza di Galileo Galilei decora gallerie a Firenze (Italia), Kyoto (Giappone), Cracovia (Polonia), Rabat (Marocco) e Benevento (Italia); il volto di Michelangelo impreziosisce spazi a Firenze (Italia), Varsavia, Cracovia (Polonia), Manama (Bahrein) e Chisinau (Moldavia); l'essenza di Dante affascina il pubblico a Firenze (Italia); mentre il lascito di Cesare Beccaria trova una casa meritevole nel cuore di Strasburgo (Francia).
OPERA
Informazioni sul busto e l’autore
“Cesare Beccaria - L’albero i cui buoni frutti danno vita alla vita” è un'opera dello scultore Dino De Ranieri di Pietrasanta, scolpita in pregiato marmo bianco di Carrara, estratto dalla Cava Michelangelo sulle Alpi Apuane in Toscana. Il busto, di circa 300 kg e con dimensioni di circa 90x64x40 cm, poggia su una base di circa 105x55x55 cm, con un peso di 400 kg. Le parole dell'artista su quest'opera risuonano profondamente: "L'albero della vita è un simbolo di nascita e rinascita. Rappresenta una nuova vita o una nuova fase della propria esistenza. Rispetto e amore per il prossimo. Le radici, per essere ben salde, devono andare in profondità. Il tronco è solido, resiste e sostiene il peso dei rami. Beccaria, nel nostro caso, è la "corona" e il "buon frutto" dell'albero che "ha partorito la vita"."
L'zzione dell'Italia per l'abolizione della pena di morte
L'Italia gioca un ruolo estremamente attivo nella campagna internazionale contro la pena di morte, sia in termini di negoziazione che di azioni di sensibilizzazione. La prima risoluzione per una moratoria universale sull'uso della pena di morte all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite è stata presentata dall'Italia nel 2007, spinta da un forte impulso dalla società civile italiana, ed è stata approvata con 104 voti favorevoli. Dal 2008, l'iniziativa viene presentata con cadenza biennale. Nel 2020, anche grazie al contributo di primo piano dell'Italia, la Risoluzione è stata adottata con un numero record di voti favorevoli: 123 a favore, 24 astensioni e 38 voti contrari. La società civile italiana è sempre stata molto attiva nella campagna internazionale per la risoluzione sulla moratoria delle esecuzioni capitali. Nel dicembre 2014, il Ministero degli Affari Esteri ha istituito una Task Force sulla pena di morte per coordinare le rispettive attività di sensibilizzazione.
GALLERIA
Busto
Laboratorio a Pietrasanta (LU)
Consegna
Carlotta e Caterina Del Bianco con Dino De Ranieri
Busto
Laboratorio Pietrasanta (LU)
Consegna
Consiglio d'Europa - Strasburgo