Chiesa di San Francesco d'Assisi (Monte Mario)
I luoghi di padre ernesto balducci
BIOGRAFIA
L'ESILIO ROMANO
Il 20 maggio 1959 il generale Vincenzo Tomek gli comunicò che il Santo Uffizio aveva imposto il suo allontanamento dalla Toscana, e con lettera del primo luglio successivo lo nominò visitatore generale delle Scuole pie. In ottobre Balducci si trasferì dunque a Roma. Fino al 1962 la sua sede fu Frascati (dove insegnò religione in un istituto di suore) mentre successivamente si stabilì a Monte Mario, nella parrocchia di S. Francesco, insegnando storia della Chiesa al Calasanctianum. Per una imprevedibile coincidenza che egli amava chiamare «ironia della Provvidenza», in realtà quel trasferimento gli permise di seguire da vicino gli eventi connessi con il pontificato di papa Giovanni XXIII e i lavori conciliari. Il Concilio, vissuto a Roma, dette la possibilità a Balducci di intessere una serie di rapporti con i teologi e i vescovi di tutto il mondo e divenne un’occasione unica di ampliare i suoi orizzonti teologici, ecclesiologici ed esegetici.
IL CASO GOZZINI
Durante la permamenza a Roma negli anni del Concilio, tra il 1963 e il 1964, fu al centro della scena pubblica per le posizioni assunte sull’obiezione di coscienza. In un’intervista pubblicata il 13 gennaio 1963 su Il Giornale del Mattino aveva sostenuto – criticando la sentenza di condanna di Giuseppe Gozzini per aver rifiuato di indossare la divisa militare in coerenza con la sua fede, egli fu il primo obiettore cattolico in Italia – che occorresse ridimensionare il concetto di patria e che in alcuni casi si avesse il dovere di disobbedire. Fu così denunciato alla procura della Repubblica e al contempo vennero presentati un esposto al provinciale degli scolopi e un’accusa al Santo Uffizio. Si aprì un processo contro di lui che si concluse, dopo l’assoluzione in primo grado, con una sentenza definitiva di condanna della Cassazione nel giugno 1964. La sentenza, che entrava nel merito di motivazioni di tipo religioso imputando allo scolopio un difetto di ortodossia, suscitò proteste e attestazioni di solidarietà nei suoi confronti. Non vi furono critiche alle sue posizioni da parte del pontefice.
TESTIMONIANZE
Nel 1958 fonda la rivista «Testimonianze» con un gruppo di amici e giovani legati al Cenacolo come, oltre a Gozzini e Meucci, Vittorio Citterich, Mario Camagni, Federico Setti, Danilo Zolo e Lodovico Grassi, che ne è l’attuale condirettore. Balducci esprimeva alcune esigenze di apertura sociale e di dialogo presenti nel mondo cattolico soprattutto giovanile, pur restando interno a quegli ambienti e condividendone alcune prospettive apologetiche insite nel progetto di una «nuova cristianità» maritainiana, (cfr. tra gli altri: Cristianesimo e cristianità, Morcelliana, Brescia 1963). Una delle prime schede di abbonamento inviate alla rivista fu quella dell’allora arcivescovo di Milano Giovan Battista Montini. Se, nonostante l'esilio e gli scandali del '64, le fratture con la Chiesa non divennero drammatiche ciò fu dovuto proprio al rapporto di stima con quest'ultimo che rimase praticamente inalterato per tutto il pontificato e costituì un elemento indubbio di protezione.
CITAZIONE
E. Balducci
«La vita di fede è una vita creativa, perché la nostra coscienza non è un semplice organo di esecuzione di ordini ricevuti.»
[Fonte Peacelink]
DA VEDERE
CHIESA DI SAN FRANCESCO
Originariamente conosciuta anche col nome di Sant'Onofrio in Campagna al Borgo Clementino, la chiesa fu costruita su progetto di Pietro Passalacqua tra il 1667 ed il 1676, grazie ad un lascito di Bartolomeo Neri, protonotario apostolico e canonico della chiesa dei Santi Celso e Giuliano. Prese il posto di una cappella di campagna, in precedenza fatta edificare dal Neri nel 1660. Fu consacrata solamente il 2 luglio 1728 da papa Benedetto XIII. Inizialmente affidata ai Gerolamini, in seguito alla soppressione dell'ordine venne poi affidata agli Scolopi.
Nel 2003 venne costruita su progetto di Anna Claudia Cenciarini una nuova chiesa accanto a quella antica, per le celebrazioni festive; in stile moderno, si sviluppa in ampiezza piuttosto che in altezza ed è caratterizzata esternamente da un paramento murario in tufo con in facciata un bassorilievo marmoreo con Scene della vita di san Francesco, internamente da un unico ambiente quadrangolare illuminato da un lucernario centrale circolare, con abside semicircolare che ospita il presbiterio.
FOTOGRAFIE
Chiesa di San Francesco d'Assisi
Monte Mario (Roma)
Interno Chiesa Nuova di San Francesco
Monte Mario (Roma)