Fondazione Ernesto Balducci
Firenze
PERSONAGGIO
Ernesto Balducci
«Mi sono spesso domandato che ne sarebbe stato di me se fossi nato in una città
chiassosa e illuminata, in una tranquilla famiglia borghese. Ma sono nato nel silenzio
di un paese medioevale, sulle pendici di un vulcano spento e in una cornice umana dove
era difficile discernere il confine tra la realtà e la fiaba.
Sono cresciuto avvolto in un silenzio che mi dava spavento e mi avvezzava ai contatti
col mistero. E' stata una grazia?
È stata una circostanza casuale che ha condizionato la mia libertà per sempre?
Questa domande si spengono nel silenzio e cioè nel giusto posto».
( E. Balducci, "Il cerchio che si chiude", intervista autobiografica a cura di Luciano
Martini, Edizioni Piemme, Casale Monferrato – 2000)
Dall'Amiata
Santa Fiora, il piccolo paese di minatori sul
monte Amiata, dove Balducci è nato il 6 agosto
1922, primogenito di quattro figli (Agnese,
Maria e Beppina), è sempre stato, da lui
rievocato come un luogo fondamentale della sua formazione umana e
religiosa.
Suo padre Luigi era minatore e la famiglia viveva «ai margini tra la miseria e
la povertà»
A Firenze
Viene ordinato il 26 agosto 1945, dopo aver frequentato le scuole degli Scolopi grazie a una borsa di studio. Subito inviato nella Firenze liberata, dove insegnò nelle Scuole Pie Fiorentine e si laureò in Lettere nel 1950 con una tesi su Antonio Fogazzaro. Qui frequenta gli intellettuali fiorentini e con la grande spinta di Giorgio La Pira fonda prima l'associazione "Il Cenacolo" e poi la rivista "Testimonianze", ancora in stampa, da dove partecipare al dibattito sulla pace
Alla Badia Fiesolana
Dopo qualche anno di allontanamento a Frascati e Roma durante gli anni del Concilio vaticano II, durante i quali è studioso appassionato e sostenitore del cambiamento all'interno della Chiesa, rientra a Fiesole dal 1965.
Attivo per il dialogo con il Partito Comunista, per le campagne sul disarmo e allarga la riflessione ai temi di interesse mondiale sul rispetto dei diritti umani, il rispetto dell'ambiente e la solidarietà e cooperazione in un dialogo fra credenti e non credenti.
LA FONDAZIONE
25.02.1995
il 25 febbraio 1995, viene costituita la "Fondazione Ernesto Balducci" con sede, ospiti dei Padri Scolopi, in alcuni locali della Badia di San Domenico di Fiesole dove Balducci aveva trascorso tanti anni della sua vita. Nell'anno successivo, il 1996, con un Decreto della Regione Toscana alla Fondazione viene riconosciuta la personalità giuridica; nel 2004 diventa Onlus.
La Fondazione, così lo statuto vigente, ha come scopo di proseguire l'impegno pedagogico, civile e religioso di Ernesto Balducci; promuovere iniziative politiche che sviluppino la cultura della pace; contribuire a una cultura della trasformazione; favorire esperienze culturali e svolgere attività scientifiche.
La biblioteca
I libri che facevano parte della stanza-studio di Ernesto Balducci sono circa 4.000. Certamente le sue letture erano molto più ampie. Ma i volumi che teneva nella sua stanza costituivano in qualche modo i suoi materiali di lavoro.
Per questo motivo tale catalogo offre uno spettro importante per comprendere la sua curiosità intellettuale, gli interessi, il modo di lavorare e di preparare i suoi scritti. Si tratta per lo più di volumi novecenteschi; ma vi sono anche edizioni, di grande pregio, come alcuni testi biblici ed edizioni della Bibbia.
Molto ampia è la raccolta di saggi di carattere teologico, ecclesiologico o di tematiche legate al rinnovamento e alla riflessione religiosa Anche il suo interesse per la storiografia emerge dai libri che continuava a tenere con sé: circa 300 volumi che riguardano sia la storia antica che quella contemporanea.
Altri scaffali contenevano enciclopedie di vario genere, tra le quali emergono i ventitré volumi della Encyclopédie Universalis in lingua francese, e numerosi dizionari di lingua tedesca, francese, inglese, spagnola, italiana, latina e greca. Un settore particolare era dedicato alle opere relative a Santa Fiora e all’Amiata, la sua terra natale. Una prima catalogazione di questi volumi è stata effettuata subito dopo la morte di padre Balducci per permetterne il trasferimento nella più ampia biblioteca di Badia.
L' Archivio
Prezioso e fondamentale elemento del patrimonio della Fondazione Ernesto Balducci è l’archivio: carteggi, diari, carte private, schemi e appunti per articoli e saggi, raccolte di omelie, ritagli di giornali, articoli in riviste e quotidiani dei quali il «notevole interesse storico» è stato sottolineato dalla Notificazione della Sovrintendenza archivistica della Toscana. Attualmente è in corso il riordino e l’inventariazione delle nuove accessioni (in originale o in copia) legate alla donazione di amici di Balducci, riguardanti in particolare corrispondenza, interventi a incontri, dattiloscritti e pubblicazioni.
Per la consultazione delle carte dell’archivio è necessaria una richiesta scritta con indicazione del tipo di ricerca che si vuole condurre.
E’ possibile presso l’archivio la foto-riproduzione di documenti nel rispetto delle norme vigenti in materia di privacy.
Orario di apertura: è necessario contattare l’archivista, dott.ssa Michela Giuranna: archivio.balducci@virgilio.it o michelagiuranna@libero.it
FOTOGRAFIE
Centenario
1922-2022