MILANO

I luoghi nascosti della città più europea d'Italia!

CENNI STORICI

Tommaso Marinetti

Tommaso Marinetti, poeta, scrittore e drammaturgo è stato il fondatore del movimento futurista. prima avanguardia storica italiana del Novecento. L’aspetto più vistoso di questo movimento rivoluzionario è il rifiuto totale dei valori tradizionali dal passato, considerati dai suoi esponenti espressione di ignoranza e di superstizione. Gli artisti futuristi esaltano gli ideali della velocità, del dinamismo, della forza materiale, della violenza, della guerra concepita come sola igiene del mondo. Al culto dei sentimenti, dell’analisi interiore, alla meditazione e al silenzio contrappongono lo slancio vitale, aggressivo e prepotente, il chiasso, la luce abbagliante. Il Museo del Novecento in Piazza Duomo è ricco di opere di questo movimento.

Giorgio Strehler

Benché triestino di origine, Giorgio Strehler a sette anni si trasferisce a Milano. Qui inizia la sua carriera di regista teatrale. Terminata la guerra, Strehler prosegue l’attività teatrale in una città animata da un forte desiderio di nascita. E’ nel 1947 che fonda il Piccolo Teatro, (oggi chiamato anche Strelher), dove mette a punto la propria cifra stilistica focalizzando la sua attenzione sull’uomo, come individuo e come essere sociale, in un’indagine insieme storica e poetica. Il teatro si impone in pochi anni come punto d’avanguardia delle rappresentazioni teatrali di opere classiche e contemporanee.

Se te voeu fatt amà, fatt on por desiderà.

Se vuoi farti amare, fatti un po’ desiderare.

COSA MANGIARE

Barbajada

Quando nell’800 Milano era veramente la città della nebbia e del freddo, per scaldare e viziare il palato dei milanesi, un barista di origini napoletane, Domenico Barbaja, inventò una nuova bevanda chiamata, in onore del suo inventore, Barbajada. Panna, caffè e cioccolata servita in un bicchiere di vetro trasparente. Così nasce presso il caffrè “Cambiasi” questa tipica bevanda milanese. Oggi il caffè Cambiasi, che si trovava vicino al Teatro Alla Scala ed era il ritrovo di musicisti e spettatori, non esiste più ma sono ancora in molti i bar della zona a proporre questo tonico invernale.

Rostin Nega'a

Rostin Nega'a tradotto in Arrostino annegato, ossia il nodino di vitello con filetto, controfiletto e pezzo d’osso. La ricetta originale afferma che dopo una leggera infarinatura e rosolata nel butto, si debba sfumare la carne con del vino biancoe poi coprirla di brodo. In questo modo dopo un’ora e mezza di cottura l’arrosto così “affogato” diventa tenerissimo. Un tempo, la cottura avveniva in un apposito tegame basso di rame o di cotto detto stuin, posto direttamente sulla brace del focolare.

Mondeghili

Nel resto d'Italia, le polpette hanno tutte una forma tondeggiante, non è così a Milano. Dove le “polpette” sono tutt'altra cosa, simili agli involtini. Quelle sferiche invece sono appunto detti i mondeghili. La ricetta originale non è arrivata fino a noi, oggi le ricette più vecchie risalgono all'Ottocento. All’epoca queste polpette venivano prodotte con carni di recupero, aggiunta salsiccia, salame crudo, mortadella di fegato e altre carni di maiale. Il tutto impastato con mollica di pane bagnata nel latte, uova, formaggio grana, aglio e noce moscata. Da questo composto si realizzavano così delle palline che poi verranno fritte, rigorosamente nel burro utilizzato per schiumarli, come condimento, la stessa procedura che un tempo avveniva anche per la famosa cotoletta alla milanese.

COSA VEDERE

La Vigna di Leonardo

Non lontano dal refettorio attiguo a Santa Maria delle Grazie che ospita il celeberrimo Cenacolo Vinciano sorge la Casa degli Atellani. Dietro all'elegante dimora quattrocentesca si cela una delle bellezze nascoste della Milano segreta, ovvero la vigna che venne donata a Leonardo da Vinci da Ludovico il Moro. Tanto cara al genio da venire menzionata nel suo testamento, la Vigna di Leonardo è stata di recente riportata al suo splendore originale e sicuramente rappresenta uno tra i dieci luoghi nascosti di Milano più suggestivi.

Albergo Diurno venezia

Tra i grandi tesori della Milano sotterranea si nasconde un vero e proprio gioiello: si tratta di un centro dedicato alla cura della persona, dove viaggiatori e cittadini potevano ritemprarsi dopo un viaggio o dopo il lavoro. L'Albergo Diurno Venezia fu aperto nel 1926 ed era composto da un grande salone colonnato rivestito di marmi e boiserie in stile art déco, una zona terme e salette dedicate a barbieri e manicure, ma anche servizi come il telefono e la lavanderia. Oggi l'Albergo Diurno Venezia è chiuso al pubblico ma può essere visitato in occasione di esclusive visite organizzate dal FAI – Fondo Ambiente Italiano.

San Bernardino alle Ossa

La cappella di San Bernardino alle Ossa è uno dei luoghi più suggestivi di Milano. Tra devoto e macabro, tra sacro e profano, la cappella raccoglie migliaia tra teschi e ossa che furono rinvenuti nelle fondamenta della chiesa dopo il crollo del campanile nel 1642; i resti vennero utilizzati per formare decorazioni in stile rococò; per quanto si dica che essi appartengano a santi e martiri, è più plausibile che ossa e teschi provenissero dai defunti del non distante Ospedale Maggiore. San Bernardino alle Ossa è una delle tappe più interessanti dei dieci luoghi nascosti di Milano.

ALTRE INFORMAZIONI

B&B HOTELS

B&B HOTELS ha riconosciuto nei Luoghi ParlantiⓇ uno strumento in linea con la filosofia di innovazione e inclusione del gruppo, racchiusa dal claim Only for Everyone. Il progetto, infatti, è volto a stimolare l’attrattività delle destinazioni e ad offrire al visitatore nazionale ed internazionale un’esperienza autentica ed immersiva, trasformando il semplice turista “mordi e fuggi” in un “residente temporaneo” in collaborazione con il Movimento Life Beyond Tourism - Travel to Dialogue.

FOTOGRAFIE

giardino milano

Vigna di Leonardo

Casa degli Atellani e vigna di Leonardo
Corso Magenta 65
Davide Meo

albergo diurno milano

Albergo Diurno Venezia

Piazza Guglielmo Oberdan 3
Davide Meo

san bernardino alle ossa, milano

San Bernardino alle Ossa

Piazza Santo Stefano
Davide Meo

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