i Tabernacoli di Firenze
Piazza San Felice Angolo Piazza Pitti
IL TABERNACOLO
Annunciazione
La Vergine, ritratta in un’ampia veste rossa e bianca e col tradizionale manto celeste, riceve, con un moto di turbamento, la visita dell’Arcangelo Gabriele che, con un enfatico braccio alzato, le dona il saluto (Lc 1,28-29); il tono di sacralità della scena, alla quale assistono in alto a destra due Cherubini, è ulteriormente ribadito dal luminoso cielo color ocra sullo sfondo.
Tabernacolo
Il grande tabernacolo seicentesco raffigurante l'Annunciazione, inserito in una cornice in pietra serena, orna la parete del palazzo tra Piazza San Felice e Piazza Pitti. Il dipinto fu più volte rimaneggiato in varie parti nel corso delle epoche successive: restaurato a metà Novecento da Renato Bagnoli e dotato un tempo anche di una pregevole lanterna, il tabernacolo torna ora a risplendere grazie allo scrupoloso lavoro di Bartolomeo Ciccone ed al generoso contributo dei Friends of Florence.
LA STRADA
PIAZZA SAN FELICE
In Piazza San Felice, che prende il nome dall'omonima chiesa, confluiscono due strade importanti: via Romana, che conduce a Porta Romana, e via Maggio, cioè "Maggiore", strada di grande rilevanza. All’angolo tra via Mazzetta, piazza S.Felice e via Maggio si trova Casa Guidi. Di fronte Casa Guidi si trova il palazzo su cui è posto il tabernacolo, situato proprio al bivio fra via Maggio e piazza Pitti. Quest'ultima deve il nome all'imponente palazzo Pitti, iniziato per Luca Pitti nel 1457, su progetto, pare, di Filippo Brunelleschi.
AUTORE
Scuola Fiorentina
(inizi XVII sec.) La pittura è da ritenersi eseguita nel primo decennio del XVII sec. per mano di un ignoto artista tardo manierista di scuola fiorentina. Viene avvicinato dalla critica più recente alla cerchia di Santi di Tito, per la semplicità dell’impianto scenico, anziché all’ambito di Jacopo Chimenti detto l’Empoli, al quale inizialmente fu attribuita l’opera.
Curiosità
La scelta del soggetto è forse da ricondursi alla rappresentazione dell’Annuncio a Maria che durante il Rinascimento, il 25 marzo, si svolgeva nella vicina chiesa di S.Felice in Piazza: si tramanda che nel 1439, durante il Concilio per l’unione con la Chiesa d’Oriente, l’episodio evangelico fu rievocato all’interno della chiesa in modo spettacolare per mezzo di macchinari scenici, detti “ingegni”, progettati da Brunelleschi, e che vi parteciparono personaggi reali nel ruolo di figuranti.
ALTRE INFORMAZIONI
Informazioni
AMICI DEI MUSEI FIORENTINI ODV - COMITATO PER IL DECORO
E IL RESTAURO DEI TABERNACOLI Scheda di Lorenzo Manzani - Restauro: Bartolomeo Ciccone e Stefano Landi - Restaurato a cura di Friends of Florence Foundation, Florence Chapter (2020)
FOTOGRAFIE
Affresco
Piazza San Felice angolo Piazza Pitti
Restauro dell'affresco
Piazza San Felice angolo Piazza Pitti
Dettaglio dell'affresco
Piazza San Felice angolo Piazza Pitti