i Tabernacoli di Firenze

Piazza Piattellina angolo Piazza del Carmine

IL TABERNACOLO

Madonna col Bambino

La composizione rappresenta la Madonna seduta, che sostiene con una mano il Bambino in piedi sulle sue ginocchia, mentre con l'altra regge un libro. Il piccolo Gesù le afferra parte del velo, come a cercarle il seno; sulla destra si affaccia san Giovannino con la croce di canna assorto a osservare la Madre e il Figlio. Le caratteristiche formali dell'opera (nonostante il pressoché totale rifacimento) s'intravedono ispirate pienamente nella tradizione dei dipinti cinquecenteschi, tra la tendenza classicheggiante del periodo sartesco e le prime prove di tendenza manieristica.

Tabernacolo

Il dipinto su tavola è inserito in una edicola di pietra serena, con timpano triangolare e vano centinato di forme neocinquecentesche, collocata sulla parete occidentale esterna dell'ex-convento dei Carmelitani, ora di proprietà comunale. In basso, un'iscrizione incisa su una lastra di marmo informa che esso è stato restaurato l'8 settembre del 1852, giorno dedicato alla natività di Maria e dell'incoronazione della venerata immagine della Santissima Annunziata.

LA STRADA

PIAZZA PIATTELLINA

Nel Rinascimento la piazza si chiamava "degli Orpellai" poichè vi si trovavano le botteghe degli artigiani specializzati nella lavorazione del rame in sottilissime lastre, dette anche similoro, che si usavano per decorare il cuoio. Il nome attuale deriva dalla presenza in piazza del mercato che vendeva piatti e stoviglie da cucina e venne proposto nel XIX secolo. L'opera fin qui descritta si trova ad angolo con Piazza del Carmine, nata nel 1330 per permettere alla folla di assistere alle prediche dei carmelitani, che possedevano l'antistante basilica di Santa Maria del Carmine, da cui prese il nome.

AUTORE

Ferruccio Vannoni

(Siena, 1881 - Firenze, 1965) Scolaro del celebre falsario e imitatore di dipinti antichi Igino Federico Ioni, reso celebre dalla sua biografia romanzata, dal titolo in verità un po' irridente, “Memorie di un pittore di quadri antichi”, proseguì anch'egli sulla falsariga del suo maestro, copiando e ispirandosi a quadri della tradizione senese, particolarmente del periodo trecentesco e quattrocentesco.

L'artista

(Siena, 1881 - Firenze, 1965) Fu abile decoratore, doratore e restauratore, impiegato tra i più noti antiquari fiorentini, quali Luigi Bellini, Salvatore Romano ed Enrico Frascione, nonché del collezionista nuovaiorchese Duveen. Venne anche chiamato a restaurare e dorare cornici nella National Gallery di Londra e nel Museo del Louvre.

Curiosità

Il dipinto originale fu realizzato da un pittore fiorentino del secolo XVI ma, come appurato durante il restauro, fu ridipinta per almeno tre quarti dal Vannoni. Attraverso uno schema grafico è stato possibile individuare ciò che di residuo era rimasto del dipinto originale, ossia qualche tratto dello sfondo, la parte inferiore della veste della Madonna, pochi frammenti del suo volto e di quello di san Giovannino, laddove la figura del Bambino era stata completamente rielaborata.

ALTRE INFORMAZIONI

Informazioni

AMICI DEI MUSEI FIORENTINI ODV - COMITATO PER IL DECORO E IL RESTAURO DEI TABERNACOLI Scheda di Bruno Santi - Restauro: Studio "Atelier" - Restaurato a cura di Friends of Florence Foundation, Florence Chapter (2016)
Tabernacolo di proprietà del Comune di Firenze

FOTOGRAFIE

Madonna col Bambino

Piazza Piattellina angolo Piazza del Carmine

Tabernacolo

Piazza Piattellina angolo Piazza del Carmine

Targa

Piazza Piattellina angolo Piazza del Carmine

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