i Tabernacoli di Firenze

Via sant'Agostino angolo via Maffia

IL TABERNACOLO

Madonna col Bambino

L' affresco raffigura la Madonna in gloria che regge sulle ginocchia un biondo e vispo Gesù bambino, Sant'Agostino e l'arcangelo Raffaele (o Raffaello come comunemente lo chiamavano i fiorentini) che accompagna il giovane Tobiolo nel suo viaggio per la riscossione di un credito, su incarico del padre. Entrambi i personaggi sono raffigurati con i rispettivi attributi: il giovane con il pesce trattenuto in mano e l'arcangelo con l'ampolla dorata nella mano destra, pronta ad accogliere le viscere del pesce con le quali guarire dalla cecità il padre di Tobiolo.

Tabernacolo

Il tabernacolo è collocato sul muro d'angolo che recintava l'antico complesso conventuale agostiniano, annesso alla chiesa di Santo Spirito a Firenze, soppresso dai francesi nel 1808. All'interno di una semplice cornice in pietra bigia è conservato l'affresco, databile tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo in conseguenza dell'analisi stilistica.

LA STRADA

VIA SANT'AGOSTINO

In Via Sant'Agostino e Via Maffia avevano sede rispettivamente La Compagnia di Sant'Agostino de' Bianchi, detta "del Croce”, soppressa nel 1773, e la Compagnia dell'Arcangelo Raffaello, detta "del Raffa”, soppressa nel 1784, le più probabili committenti dell'opera.

AUTORE

Niccolò Nannetti

(Firenze 1674 - 1749) Al fiorentino Niccolò Nannetti, nato nel 1674, allievo prima del pittore Alessandro Loni e poi di Alessandro Gherardini, possiamo ricondurre stilisticamente l'immagine devozionale raffigurata in questo tabernacolo. La carriera artistica del pittore sembra iniziare proprio nel chiostro grande di Santo Spirito dove esegue ben quattro lunette, realizzate precedentemente al 1705, quando risulta immatricolato all'Accademia del disegno di Firenze.

L'artista

(Firenze 1674 - 1749)La sua cultura artistica in quegli anni si aggiorna sugli esiti contemporanei proposti dai fiorentini Giovanni Camillo Sacrestani e Matteo Bonechi; successivamente collabora sovente con Giovanni Domenico Ferretti soprattutto nel contesto pistoiese, ma non mancano suoi lavori a Firenze dov'è documentato, tra l'altro, nel 1705 nelle decorazioni di palazzo Capponi, e successivamente intorno al 1727 alla SS. Annunziata per cui esegue una tela e nel convento un affresco". La realizzazione di profili taglienti è una caratteristica ricorrente nella pittura del Nannetti, mentre la capigliatura al vento e l'uso dei colori mostrano esperienze apprese accanto ad altri gandi artisti.

Curiosità

La presenza dei due personaggi biblici affiancati a Sant'Agostino è ricorrente nell'iconografia del vescovo d'Ippona e richiama un passo delle Confessioni. Il libro, visibile tra le mani del Santo, racconta come, lungo il percorso che porta alla conoscenza, l'uomo necessiti della guida illuminante di Dio. Ciò è rappresentato dall'arcangelo Raffaele che protegge e illumina il cammino del giovane Tobiolo verso la meta.

ALTRE INFORMAZIONI

Informazioni

AMICI DEI MUSEI FIORENTINI ODV - COMITATO PER IL DECORO E IL RESTAURO DEI TABERNACOLI Scheda di Daniele Rapino Funzionario del Polo Museale Fiorentino, responsabile della tutela del quartiere di S. Spirito. - Direzione dei lavori: Daniele Rapino - Restauro pittura murale: Bartolomeo Ciccone - Restauro edicola lapidea: Francesca Piccolino Boniforti, Cristina Napolitano - Restauro a cura di Friends of Florence (2014)

FOTOGRAFIE

Dipinto

Via Sant'Agostino angolo Via Maffia

Tabernacolo

Via Sant'Agostino angolo Via Maffia

Tabernacolo

Via Sant'Agostino angolo Via Maffia

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