i Tabernacoli di Firenze
Via Taddea angolo Via de' Ginori
IL TABERNACOLO
Crocifisso
L'artista modella una compassionevole morte di Cristo, fra la Madonna, San Giovanni Evangelista e alcuni Angeli. Con una raccolta simmetria di figure, contenuta nel pietismo dei dolenti, più vivace nella resa degli angeli, che “appaiono davvero vividi come rilievi“ (Bruno Santi). Egli impostava con vigore le figure e trattava con delicatezza i toni, conferendo armonia all’insieme ed espressività ai sentimenti.
Tabernacolo
Il tabernacolo, impreziosito da una cornice in pietra serena e da un timpano leggermente aggettante, dal fianco di palazzo Taddei, fu trasferito sulla parete della casa dal lato opposto della via, allorché la famiglia Levi, israelita, ai primi dell’800, successe nella proprietà del palazzo, nel frattempo passato ai Pecori Giraldi.
LA STRADA
VIA TADDEA
La strada anticamente si chiamava via di Sant'Orsola (dal convento di Sant'Orsola), poi via del Bisogno. Il nome attuale deriva dalla famiglia Taddei. Lungo la sua dirittura, via Taddea è fiancheggiata dalle mura dei nobili palazzi che si alternano con facciate più modeste, su alcune delle quali commoventi epigrafi sono state poste in ricordo di importanti eventi accaduti. Un triste esempio è la targa in memoria dell'assassinio di Spartaco Lavagnini, accaduto il 27 febbraio 1921. Più avanti si trova un’altra targa, ad indicare la casa natale di Carlo Lorenzini, “detto il Collodi, padre di Pinocchio”.
AUTORE
Giovanni Antonio Sogliani
(Firenze, 1492 – Firenze, 15 luglio 1544) La sua prima formazione artistica avvenne nella bottega di Lorenzo di Credi. Tra i due vi fu un legame di amicizia che si protrasse fino alla morte del maestro (1531), il quale lo nominò tra i propri esecutori testamentari. Sogliani mantenne la bottega presso la cattedrale fino al 1541, quando la cedette al proprio allievo Zanobi Poggini.
L'artista
(Firenze, 1494 - Firenze, 15 luglio 1544) Per la formazione artistica di Giovanni Antonio fu decisivo anche l’influsso di Leonardo, riscontrabile nelle prime pale d’altare e in quadri da devozione privata. il profondo interesse per la pittura di Andrea del Sarto, che condusse Giovanni Antonio a una decisiva svolta stilistica: guadagna in nitidezza nella costruzione delle figure mediante un uso attenuato dello sfumato leonardesco, così i panneggi divengono più definiti e complessi, organizzati in ampie pieghe spezzate e geometriche, e i colori si orientano verso una gamma di acceso timbro manieristico.
Curiosità
Il trasferimento del tabernacolo sul lato opposto della strada causò un equivoco nell'apposizione della targa relativa al soggiorno di Raffaello Sanzio nel palazzo dei Taddei. Essa venne posta in corrispondenza del tabernacolo, senza considerare che esso era stato spostato sulla parete di una modesta abitazione mentre Sanzio era stato ospite nel lussuoso palazzo di fronte.
ALTRE INFORMAZIONI
Informazioni
AMICI DEI MUSEI FIORENTINI ODV - COMITATO PER IL DECORO
E IL RESTAURO DEI TABERNACOLI Scheda di Giuliana Righi e Lorenzo Manzani - Restauratrice: Martina Calmanti - Restaurato a cura di Donato Massaro; In memoria dei propri genitori (2019)
FOTOGRAFIE
Tabernacolo
Via Taddea angolo Via dei Ginori
Dettaglio: Crocifisso
Via Taddea angolo Via dei Ginori
Dettaglio: Madonna e San Giovanni
Via Taddea angolo Via dei Ginori