Ferrara e i suoi tesori nascosti

Benvenuti a Ferrara, gioiello nascosto dell’Emilia-Romagna. Preparatevi ad un viaggio attraverso le sue strade medievali e i suoi angoli segreti, dove ogni pietra racconta una storia millenaria.

Da maestosi castelli a magnifiche chiese rinascimentali, Ferrara è un museo a cielo aperto che vi stupirà ad ogni passo. Scoprirete perché questa città è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO mentre vi immergerete nella sua cultura, arte e storia.

Preparatevi ad essere incantati mentre viaggiate attraverso i tesori nascosti di Ferrara.

Cosa mangiare

A Ferrara, ogni boccone è un’esperienza culinaria che abbraccia secoli di tradizione gastronomica emiliana. Gustatevi i famosi tortelli di zucca, pasta all’uovo ripiena di deliziosa zucca mantecata con parmigiano e noce moscata da assaggiare con il ragù o semplicemente burro e salvia.

Non potete lasciare la città senza assaggiare il salama da sugo, un insaccato a base di carne di maiale, il cui nome deriva dal suo utilizzo in ricette tradizionali ferraresi, come il celebre “salama da sugo con i bòscoli”.

Non si può lasciare la città senza assaggiare le specialità locali, come la coppia ferrarese, un pane fatto di un corpo centrale e due crostini arrotolati che terminano a punta, leggera, fragrante, o aver dato un morso a un pezzo di torta tenerina, che a Ferrara viene anche chiamata “tacolenta”, ossia “appiccicosa”, fatta di cioccolato fondente e burro preparata senza l’aggiunta di lievito.

Con una cucina così ricca e variegata, Ferrara promette un viaggio gastronomico indimenticabile per ogni palato.

Usanze locali, tradizioni e feste

Il Palio di Ferrara ha radici che affondano nelle tradizioni medievali della città. Sebbene la leggenda suggerisca un’origine legata alla vittoria del marchese Azzo VII Novello d’Este nella battaglia di Cassano d’Adda nel 1259, le fonti storiche primarie indicano che le prime competizioni equestri ufficiali risalgono al 1279, quando furono codificate negli Statuti municipali.

Le corse si svolgevano in occasioni specifiche come il giorno di San Giorgio, patrono della città, il 24 aprile, e l’Assunzione il 15 agosto, con premi che includevano drappi di stoffa, porchetta, galli e animali. Queste celebrazioni continuarono per secoli, anche durante eventi straordinari come rotte del Po, dimostrando la resilienza e l’importanza della tradizione nel tessuto sociale della città.

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